Il colore della meraviglia

Io me lo ricordo com’era.

Mi ricordo com’era colorare.
Mi piaceva da matti.
Disegnavo come un sismografo durante un terremoto, ma quando c’era da colorarlo il mondo tornava indietro di qualche decina d’anni: tutto in bianco e nero, gli unici colori erano quelli del mio astuccio.
Ed erano, rigorosamente, pastelli.

Ricordo chi aveva il dramma dei bordi, chi quello degli spazi bianchi, chi calcava troppo, chi usava troppo la polverina – chissà se si usa ancora… si temperava appena appena la punta del pastello dove la mina era ancora viva e si utilizzavano quei minuscoli pezzi di colore, spargendoli per il foglio con la falange dell’indice; c’era anche chi lo faceva con il fazzolettino di carta, ma vuoi mettere la soddisfazione di avere le mani del colore del mare!?

A me interessavano le sfumature: adoravo inventarmi le ombre, le curve, le pieghe. E poco importava che fossero dalla stessa parte del sole, la mia testa quadra smussava gli angoli della mente e si perdeva nelle rotondità delle forme.
Colorare con le sfumature non è proprio immediato. Avevo una tecnica: quando c’era da sfumare, partivo dal bordo e ne seguivo la forma, passando e ripassando, ripassando e ripassando ancora sullo stesso punto, dando al colore un’intensità diversa.
Più passavo e più c’erano le ombre.

Anche il vento ama le sfumature.
Passa e ripassa finché tutto prende o perde il colore prendendone un altro.

Ecco mi ricordo quella volta che toccava all’autunno.
Adoravo camminare nelle foglie croccanti e mi piaceva quel colore lì.
L’unico colore vivo che nasce da una vita che ormai si è già spenta. Le foglie in fondo sono i testimoni più audaci: danno la vita per trasformare il grigio dell’ordinario nel colore dello straordinario.
Il colore della meraviglia.
Eh sì, ma che colore è quello lì? Giallo? Ocra? Marroncino? Arancione? Ocra rossa?
Io dovevo colorare l’autunno e non sapevo che sfumature fare.

La mia maestra, allora, mi suggerì una delle lezioni più intriganti della mia infanzia:

usali tutti insieme..!

Ero sempre stato ordinato, ogni cosa aveva il suo colore con le sue sfumature.
Ma la meraviglia è una cosa straordinaria ed ho imparato che le cose straordinarie non si fanno da soli. Le cose straordinarie si fanno tutti insieme, perché in fondo per fare un raggio di luce ci voglion tutti i colori.
Quando la mia storia si unisce alla storia degli altri, quella è una cosa straordinaria.
Quella è una meraviglia.

Che colore ha l’autunno? Il colore della meraviglia.

Comments

comments

Rispondi