Io Odio la Montagna

Io odio la montagna.
Ci vado ancora, ma la odio.
Non capisco come si possa pensare di rilassarsi o di far vacanza andando su e giù, con le gambe che tirano e i polmoni che si espandono.
E magari becchi anche il terriccio umido, il fango, i rami bassi, le ortiche, i rovi, il sentiero sporco.
Per non parlare dei moscerini che si accalcano come il primo giorno di saldi a Mendrisio.
La luce del Sole non ti bagna il viso.
Non si alza un filo di vento.
Il profumo di resina e il colore dei fiori sono una magra consolazione, avvolti nell’ombra.

Io odio la montagna.

Fino ad un certo punto.

Arriva un momento in cui ti scrolli di dosso l’ombra dal cielo e ti vesti solo di quella che ha la tua forma.
Arriva un punto in cui tutto è più chiaro: davanti a te hai campo aperto, la luce si spande, esplode il giorno, ti si schiarisce la mente.
Arriva un punto e sei oltre.
Oltre il tuo passato, oltre la storia.
Oltre il sentiero alle spalle.
Sei oltre la linea degli alberi.
Oltre la vita.
Un’altra delle coperture del paradiso.
Alle volte sei proprio sopra le nuvole, sopra la naturale coperta soffice della Terra.

Rimani lì, con i tuoi spigoli, la tua manciata di valori in un pugno e i tuoi sogni nell’altro.
È il momento in cui più vai su e più fatichi a salire.
Il terreno diventa più sassoso e ad ogni passo la vetta ti sembra più un invito che una scommessa.
Tutto rallenta.
Solo il cuore fa da sé e batte più veloce per lo sforzo, ad un volume così alto che bussa alla testa e ti fa vedere il mondo che non si ferma e ti ruota attorno.
Il vento ti racconta la freschezza dell’aria e non c’è spazio per le parole.
La Luna, le stelle, il Sole sono ad un pezzo di cielo dalle dita.
La cima è il limite; il panorama, l’abisso entro cui perdersi.
Oltre la linea degli alberi, la montagna è più bella perché più nuda.
Oltre la linea degli alberi, la montagna si mostra per quello che è.
Oltre la linea degli alberi, la montagna t’invita a fare come lei.
Sei solo, oltre la linea degli alberi: sei solo un uomo col suo zaino.

Scali montagne tutti i giorni, anche se sei sul livello del mare, anche senza infilare gli scarponcini.
Fai piani che spesso diventano inclinati e punti i piedi per non farti trascinare giù.
Ed è stancante, snervante, ti abbatte, ti senti di lasciar perdere, ma chi te lo fa fare.

Io odio la montagna, ma oltre la linea degli alberi mi dimentico perché.

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